Condivido per gli amici del blog il progetto dell’amico Lorenzo Di Pietro alle cui pagine online vi rimando …La sequenza narrativa delle immagini, che termina al confne libico, inizia mostrando le condizioni di vita ai margini delle città africane, dove in capanne senza acqua né servizi, tra i rifuti vivono coloro che la desertificazione ha cacciato dalle zone rurali in corso di desertifcazione. È il primo stadio della migrazione. Si prosegue quindi mostrando la partenza dalle città, un momento di preghiera alla stazione dei pullman, il viaggio
attraverso il Sahel infestato dai banditi, che costringono i mezzi a muoversi scortati. L’arrivo nella città di Agadez, un tempo meta di pellegrinaggio religioso, oggi nodo dello sfruttamento dei migranti. Qui la sequenza fotografca si sviluppa, spiegando con ampie didascalie i meccanismi dello sfruttamento, dell’induzione alla prostituzione, l’estorsione di denaro da parte dei militari, che all’ingresso della città consegnano i viaggiatori ai
cockseur (i trafcanti). Dopo essere stati derubati, molti migranti resteranno per mesi in città, dove accetteranno ogni compromesso per poter mangiare e per racimolare il denaro necessario a pagare il cockseur, che procurerà loro il passaggio -a bordo di vecchi camion libici- verso l’oasi di Bilma, l’ultima tappa prima della Libia…