Davide Frisoni, Pittore e Presidente della Commissione Cultura del Comune di Rimini ritenendo l’Arte contemporanea ” bene primario da tutelare” ci anticipa i principi guida della sua proposta, già anticipata in occasione della trasmissione “Incroci Mediterranei”.
Partendo dalla dichiarazione che l’arte è un investimento “culturale” (non economico / patrimoniale) si possono trovare modalità di circolazione dell’arte senza imposte, patrimoniali e economiche.
Da quello che so in Francia gli artisti aprono una posizione generica di attività senza oneri di apertura e gestione. Non fanno documenti di fatturazione ma solo una dichiarazione annuale che tende a dimostrare l’attività svolta.
Non ci sono tasse sulla vendita di opere d’arte né tra artista e Gallerista (mercante), né tra artista e privato. L’arte in quanto bene culturale non viene tassata in linea di principio. E’ un bene che deve circolare il più possibile perché è un bene primario.
Queste dovrebbero essere le basi per impostare un percorso che porti frutto anche a lungo termine. E’ chiaro che il tema è ampio perché l’arte circola attraverso Mercanti, Gallerie e Fiere dedicate (dove partecipano tutte e tre le categorie), quindi il lavoro è sulla filiera dell’arte contemporanea.
Insisto sull’arte contemporanea perché quella storica (antica e moderna) viaggia su binari diversi anche di possibilità di spesa e tendenzialmente si parla di investimento economico. Se facciamo vivere gli artisti continueremo a produrre bellezza per un mondo migliore.
Partendo dall’idea dell’arte contemporanea come bene primario occorre pensare a nuovi regolamenti, che vanno dal tipo di attività che definisca la figura dell’artista e quella prettamente economico/amministrativa.