Pocket Art Studio Presenta Leyla Zeynep Bakkalbaşı
Volperosso nel cosmo
Solo Exhibition
A cura di Barbara Berardicurti In collaborazione con Ferdan Yusufi Presentazione di Giorgio Bertozzi
Volperosso nel cosmo
La storia inizia nel Sole. Un quanto di luce, fotone, nasce staccandosi dalle criniere del Sole e cade in, condizioni molto particolari, sulla terra dove si riunisce con il suo quanto gemello spin, raggiungendo esattamente la pelliccia di Volperosso che vive ai margini di un deserto. Con questo “urto”, Volperosso perde la sua oscurità, il suo labirinto senza porte, la sua domanda senza risposta, cioè la sua ombra. Si ritrova così nel deserto dove incontra un saggio serpente.
Il serpente induce Volperosso a mettere in discussione la realtà.
I quanti scompaiono all’improvviso, le loro strade si separano dal serpente e Volperosso si ritira in se stesso nel deserto. Nei suoi pensieri esplora i concetti di: limite e comunicazione.
Successivamente si stabilisce in una grotta sulle montagne e inizia a costruire ciotole di legno. Lì, viene raggiunto inizialmente dal drago, che è la forma trasformata del serpente, e poi dai quanti. Insieme, riflettono sui viaggi nel tempo e su come le circostanze modellano la percezione. Mentre intaglia la ciotola, Volperosso comincia a viaggiare nello spazio e nel tempo. Durante questi viaggi, incontra una balena. Con il desiderio di comprendere l’altrui estraneità e di acquisire una nuova prospettiva e con l’incoraggiamento della balena, Volperosso si apre ad apprendere le leggi dei quanti, cioè del microcosmo. Così, trova il coraggio di viaggiare nello spazio.
In questo modo, Volperosso, sposta la sua ricerca dal deserto al macrocosmo: incontra mondi completamente diversi e di fronte alla forza trasformativa dell’arte, alla perfezione, alla paura e agli opposti, si sente impotente e si trova faccia a faccia con la sua stessa immagine, che attrae Volperosso come un buco nero, pur essendogli estranea. Volperosso forza la sua volontà di fronte alla sua (falsa) immagine -ingannatrice- e si chiude nel proprio guscio. Come un seme, inizia a cadere verso la Terra, attaccandosi alla Luna.
Mentre scende, aggrappato alla Luna, un nuovo mondo comincia a germogliare dentro lui. Il suo “guscio” si incrina, improvvisamente, si imbatte nel suo smarrito labirinto che i quanti hanno sottratto allo spazio, lo riconosce e si ferma. Scopre la vita contenuta nel labirinto. Si rende conto della responsabilità di ciò che ha trascurato fino a quel momento, ma incolpa i quanti.
Saluta il vecchio labirinto e lo abbandona, perché dentro di sé ne sta già nascendo uno nuovo. Rompe il guscio e decide di scendere con i suoi piedi sulla Terra, inizia il viaggio attraverso la Via Lattea, accompagnato dai suoi fedeli compagni, portando con sé il trofeo della sciarpa blu intorno al collo e la scacchiera in mano. Inaspettatamente la scacchiera si apre…
Il racconto, che unisce la metafisica quantistica con il mondo fantastico, è modellato da immagini che derivano dalla domanda su quanto possa appartenerci qualcosa che non conosciamo, dal potere trasformativo dell’arte, dalle qualità del reale e del falso, dal viaggio verso l’ignoto, dalla percezione del tempo e dello spazio, dall’amicizia, dalla solitudine, dal giudizio, dal concetto di appartenenza, dalla forza dei ricordi, dal significato della comunicazione nell’universo, dalla scoperta di sé nell’ignoto e dal fascino dell’oscurità. Il racconto parla anche della formazione e della trasformazione di un archetipo. Alla fine del suo viaggio di ricerca, che va dallo Terra allo spazio, sfidando il vasto abisso tra macrocosmo e microcosmo, Volperosso raggiunge una nuova comprensione dell’universo.
La storia si conclude con l’eroe che, trovando lo straniero più familiare nel cuore dell’ignoto, riesce a mantenere l’attaccamento alla vita.
Kozmosda Kızıltilki
Hikaye güneşte başlar. Bir ışık kuantı (foton), güneşin yelelerinden koparak doğar, ‘çok özel koşullarda’ yeryüzündeki bir çölün kıyısındaki kızıl bir tilkinin tüylerinine düşer ve orada spin ikizi olan kuant ile buluşur. Kızıltilki, bu “çarpışmayla” karanlığını, kapısız labirentini, cevapsız sorusunu, yani gölgesini kaybeder. Çölün içinde bulur kendisini.
Bilge bir yılan ile karşılaşır.
Yılan ona gerçekliği sorgulatır.
Kuantlar aniden ortalıktan kaybolur, yılanla yolları ayrılır ve Kızıltilki kendi içine kapanır çölde. Sınırlar ve iletişim kavramlarını irdeler düşüncelerinde.
Ardından dağlarda bir mağaraya yerleşir. Ahşap kaseler yapmaya başlar. Yılanın başkalaşmış biçimi olan ejder, ardından da kuantlar gelirler yanına.
Zamanda yolculuk, içinde bulunulan koşulların algıyı biçimlendirişi sorgulanır hep birlikte.
Tilki, oymakta olduğu kase sayesinde zamanda ve mekanda gezinmeye başlamıştır bir yandan da.
Bu yolculuklarında Balina ile karşılaşır. Yabancılık duygusu, birbirini anlama arzusu ve yeni bir bakış açısı zorunluluğuna balinanın teşviki de eklenince, kuantların, yani mikrokosmozun yasalarını öğrenmeye açar kendisini.
Bu sayede uzaya gitmeye cesaret eder.
Böylece, çöldeki arayışını Makrokosmoza taşır: Bambaşka dünyalarla karşılaşır. Sanatın dönüştürücü gücü, kusursuzluk, korku ve zıtlıklar karşısında çaresiz kalır. Bir karadelik gibi kendisini çeken, ama yabancısı olduğu kendi suretiyle yüz yüze gelir. Onun karşısında iradesini zorlarken, kabuğuna kapanır. Sanki bir çekirdeğin içerisinde tohum şeklinde dünyaya düşmeye başlar. Ay’a tutunur.
Ay’a tutunmuş halde düşerken, içerisinde yeni bir dünya filizlenmektedir. “Kabuğu”çatırdar.
Aniden kuantlar tarafından uzaya kaçırılmış labirentiyle karşılaşır ve onu tanır ve durur. İçerisindeki canlı yaşamı keşfeder. O güne değin sahip çıkmamış olduklarının sorumluluğunu hisseder ama kuantları suçlar.
Eski labirentiyle vedalaşarak onu terkeder. Zira kendi içerisinde çoktan yeni bir labirent oluşmaya başlamıştır. Çatlamış kabuğundan çıkar ve kendi adımlarıyla yeryüzüne inmeye karar verir.
Ganimet olarak kazandığı boynundaki mavi atkı ve eline tutuşturulmuş satranç tahtasının yanısıra, bütün eşlikçi dostlarıyla birlikte Samanyolu’nda dünyaya doğru ilerlerlemeye girişirler.
Ancak, satranç tahtası açılır…
Kuantum metafiziğinin fantastik dünya ile birleştiği anlatı;
tanımadığımız bir şeyin ne kadar bize ait olabileceği, sanatın yaşamımızı dönüştürme özelliği, gerçek ve sahte olanın nitelikleri, bilinmeyene yolculuk, zaman ve mekan algısı, dostluk, yalnızlık, yargılama, aidiyet kavramlarına yaklaşımda değişik bir merakın içinde, hatıraların gücünden, evrende iletişimin anlamından, bilinmeyende kendini keşfedişten ve karanlığın büyüsünden gelen imgelerle şekillenir.
Bu, aynı zamanda bir arketipin oluşumu ve dönüşümüdür de.
Makrokozmos ile mikrokozmos arasındaki ölçek uçurumuna meydan okuyarak gerçekleştirdiği ,dünyadan uzaya uzanan arayış yolculuğu sonunda kızıltilki, evreni yeni bir kavrayışa ulaşır.
Hikaye, kahramanın, en bilinmeyenin içerisinde “en tanıdık yabancı”yı yakalayarak yaşama tutunmasıyla sonlanır.
Leyla Zeynep Bakkalbaşı
Pocket Art Studio Via della Reginella, 11 Roma
da martedì 26 sabato 30 novembre 2024
Inaugurazione e Cocktail ore 17 martedì 26 novembre 2024
Leyla Zeynep Bakkalbaşı è nata ad Ankara il 18 dicembre 1966.
Nel 1989 ha conseguito la laurea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Ankara, nel Dipartimento di Economia del Lavoro e Relazioni Industriali; nel 1991 ha completato il master presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Hacettepe, nel Dipartimento di Antropologia Culturale.
Dal 1992, ha vissuto in Germania, Marocco, Argentina, Spagna, Italia, Ecuador, Costa Rica e Madagascar, per l’incarico diplomatico del marito.
Durante diversi periodi, ha ricoperto vari ruoli in Turchia: responsabile del reparto HomeArt presso Beymen, direttrice della galleria d’arte MiGe e corrispondente della sezione Cultura e Arte per l’agenzia di stampa ANKA, nel 1999 è stato pubblicato un suo articolo intitolato “Siamo Polvere di Stelle” nel supplemento Scienza e Tecnica del giornale Cumhuriyet, insieme ad altri articoli apparsi in diversi quotidiani.
Nel 2004 ha iniziato a lavorare in ceramica (BA Atölye), partecipando nello stesso anno a una mostra collettiva nel Castello di Ankara con una ventina di opere.
Nel 2011 ha pubblicato una traduzione dall’italiano del libro “Faida di Camorra” (Simone di Meo – Kyrhos Ed.).
Nel 2022 ha pubblicato il libro “Le fiabe di Sarısaman”. Nello stesso anno, in Giugno, ha inaugurato la sua prima mostra personale di disegni digitali intitolata “Metamorphose Benie”, composta da illustrazioni del suo libro, presso Suzy’s Corner – Antananarivo, Madagascar.
Ad agosto, in Turchia, ha organizzato una seconda mostra personale di disegni basata sullo stesso libro, intitolata “Le fiabe di Sarısaman”, presso l’Accademia di Design Sostenibile ad Ayvalık.
Sempre nello stesso anno, ha dato un’intervista alla rivista d’arte “Mozaik International Magazine of The Indian Ocean” (pubblicata trimestralmente in francese e inglese). L’intervista e’ stata pubblicata insieme a una ventina delle sue illustrazioni.
Sempre nel 2022, un suo racconto intitolato “Il terremoto del sole al centro” è stato incluso nel libro collettivo “né l’acqua né tu siete gli stessi”, preparato dalla casa editrice Destek.
Nel Giugno 2023 ha pubblicato il suo secondo libro, “I sogni di Tarçıntozu”. A luglio, presso l’Accademia di Design Sostenibile di Ayvalık, ha organizzato una mostra personale di disegni basata su questo libro. Ha anche partecipato come relatrice a una conferenza di antropologia presso lo stesso centro, trattando l’approccio strutturalista di Levi Strauss.
Nell’ottobre 2023, la sua mostra digitale di disegni intitolata “I sogni di Tarçıntozu” è stata organizzata presso il Centro d’Arte di Gaziantep. I proventi delle sue opere sono stati donati per migliorare le infrastrutture e l’alimentazione nelle scuole per bambini nel sud del Madagascar, afflitto da fame e sete, e per fornire materiali scolastici alle scuole a Gaziantep, dopo il terremoto del 2023.
Nel 2023, ha ricevuto il “Premio per la Letteratura della Natura” nell’ambito della sesta edizione del Premio Internazionale d’Onore Özkan Mert. La valutazione dei Premi Özkan Mert è basata sui criteri di “tesori umani viventi” dell’UNESCO.
Nel gennaio 2024, ha tenuto un laboratorio di disegno digitale della durata di una settimana per giovani e bambini, presso il Centro d’Arte del Comune di Gaziantep.
Nel settembre 2024, il suo libro “Le fiabe di Sarısaman” è stato registrato nella biblioteca audio per non vedenti dell’Università del Bosforo, dopo essere stato narrato dal Laboratorio di Tecnologia e Educazione per Non Vedenti (GETEM).
Attualmente sta preparando il suo terzo libro, in cui combina la fisica quantistica con il mondo fantastico, e continua a lavorare la ceramica. Inoltre, sta preparando una serie di seminari che integrano gli archetipi di C.G. Jung e la filosofia di Spinoza con la disciplina dell’antropologia.
Parla francese, spagnolo, italiano e ha una conoscenza intermedia del tedesco.
È madre di Kaan e İdil.