Curatore d'Arte

Il rosso e il nero


Rosso e nero perché sono i colori prevalenti usati da Devabil e Pasquale.  In realtà sarebbe stato altrettanto corretto dire Nero & Nero… lo pseudonimo d’arte di Pasquale Galante e il significato italiano del cognome di Devabil Kara. Un incontro d’arte nato dalla partecipazione dei due artisti alle mostre, in Italia e in Turchia, del gruppo “Sintesi” e proseguito sempre in una mostra “Sintesi” del dicembre 2009 tenutasi presso il Ckm di Kadıköy, mostra durante la quale i Maestri, nel corso di una performance, hanno eseguito  a quattro mani un dipinto. L’incontro d’arte è spontaneamente proseguito culminano nella stupenda mostra: A ciò che la Voce non Suona.
La mostra è stata presentata da:
L’Ambasciata della Repubblica Turca – Ufficio di Cultura e Informazioni della Repubblica di Turchia –
Mons. Agostinho da Costa Borges, Rettore dell’ ISTITUTO PORTOGHESE DI SANTO ANTONIO IN ROMA e
NEOARTGALLERY

Un evento a cura diAngelo Andriuolo, Giorgio Bertozzi, Ferdan Yusufi

….uno specchio che passa per una via maestra e ora riflette al vostro occhio l’azzurro dei cieli ora il fango dei pantani. E l’uomo che porta lo specchio nella sua gerla sarà da voi accusato di essere immorale! Lo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la strada in cui è il pantano, e più ancora l’ispettore stradale che lascia ristagnar l’acqua e il formarsi di pozze. ” (da Il rosso e il nero di Stendhal ).

Nella prestigiosa cornice dell’Istituto Portoghese Santo Antonio di Roma, accompagnati dalle note del sax di Sandro PerelliAttraverso la loro Arte, e per mezzo di essa, specchio del cuore, quello che la lingua non riesce a dire, mostrerà sostanza e corpo.

Questa mostra gioca sull’irragionevolezza allettante degli incontri improbabili, dei linguaggi difformi che provano asimmetricamente a sussistere nello stesso luogo e momento, provandosi ad orchestrare assoli irriducibili (francesco giulio farachi)

….non è questa la poetica ispiratrice di Devabil Kara o di Pasquale “Nero” Galante. I due Artisti,incuranti delle mode e delle vecchie e nuove ortodossie dimostrano, infatti, di credere nella possibilità e perfino nella necessità del dipingere (stefano iatosti)
Immagine come suono. Immagine come poesia. Eco di dantesca e oraziana memoria, il rimando dell’immagine alla poesia quale evocazione dell’espressione dell’Essere. Perchè l’immagine senza contemplazione e senza poesia non ha ragione di esistere (fabrizia ranelletti)



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