Fu la mano di Dio che unì una donna serba ed un uomo russo,il quale giunse in Serbia da ragazzo, coi suoi genitori, dopo la Rivoluzione di Ottobre in Russia. Così il 19 Aprile 1939 a Uzice, essi ebbero un figlio: Djordje, Djordje Prudnikov. Nel 1946 la famiglia si trasferì a Belgrado. Dopo aver completato le scuole superiori, Djordje fu ammesso all’Accademia delle Belle Arti. Pochi mesi dopo la abbandonò per iscriversi all’Accademia delle Arti Applicate dove si diplomò nella classe del Professor Mihailo Petrov. Durante i suoi studi Prudnikoff venne premiato diverse volte per meriti nel campo del “graphic design”. Nel 1967, mentre soggiornava a Vienna, si occupò di disegno industriale e grafico. Prima di partire per Vienna, dopo aver visitato una mostra di disegno industriale che l influenzò molto, iniziò lui stesso a produrre disegno industriale. Si tratta di un disegno fatto di forme di vetri e bicchieri completamente innovative. A Vienna ebbe contatti con ROSENTHAL, GRALGLASS e altre compagnie che appartenevano all’ Euro “Group 21”. Queste non solo si complimentarono ripetutamente con l’artista, ma gli offrirono anche una collaborazione. Dopo cinque mesi trascorsi a Vienna, ritornò a Belgrado per una vacanza estiva. Sentimenti nostalgici lo costrinsero a restare a casa. Ciò fu probabilmente una delle ragioni per cui alcune delle sue idee vennero utilizzate mentre l’artista era lontano e senza la sua approvazione. Una di queste vinse persino l “Oscar” per il design nel 1969 in Germania… Questo di se inizia a scrivere l’amico Djordie che quando si racconta diventa un fiume in piena che trascina con forza una storia fatta di passione e di lavoro. Le sue opere sono meraviglie che vanno degustate una ad una con calma e, per favore, non facciamo accostamenti e paragoni. Djordje è Djordje! Djordje è unico