Ultimate Landscape
Ultimate Landscapes. Una personale sulla regressione dei ghiacci nell’arco Alpino e degli interventi umani – i teli in polipropilene e altri materiali- sistemati per rallentarne la scomparsa.
La mostra Inaugura (su prenotazione) l’1 luglio 2021 e sarà visitabile gratuitamente sino al 25 agosto 2021
Inoltre, l’8 Luglio terremo un convegno (c/o Casa della Memoria h 18/20) di approfondimento – in diretta nei Social – con Marco Majrani membro della Commissione Scientifica “Nangeroni” del CAI Milano, e Claudio Smiraglia, Glaciologo Ricercatore universitario nel 1984, prima professore associato di geografia fisica e geomorfologia e successivamente è stato professore ordinario della stessa disciplina presso la Facoltà di Scienze dell’Università Statale di Milano. Tra le molte cariche, è componente del Comitato Scientifico del Bollettino della Società Geografica Italiana (SGI), ha presieduto il Comitato Glaciologico Italiano, ente per il quale è stato per un decennio coordinatore dei rilievi glaciologici nelle Alpi Centrali, è stato membro del consiglio direttivo dell’AIGEO, è stato presidente del Comitato Scientifico del Club Alpino Italiano
Alessia Locatelli
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Contemporary Art & Photographic Curator | Critic
Artistic Director Enrico Cattaneo’s Archive
https://dromastudio.wixsite.com/arch-enrico-cattaneo
Artistic Director Biennial of Female Photography, Mantua
skype: alelko
Ultimate Landscapes
2 luglio – 25 agosto 2021
L’inedita narrazione per immagini del fotografo Claudio Orlandi sui ghiacciai della catena Alpina e sulle strategie volte a preservarne la struttura e la presenza, invita a una riflessione globale sulla condizione del nostro pianeta in questo delicatissimo momento storico.
Apre il 1° luglio 2021 alle h.18 la mostra fotografica Ultimate Landscapes, promossa da Casa della Memoria
Comune di Milano.
Ultimate Landscapes è un long-term project partito nel 2008 attraverso il quale il fotografo romano Claudio Orlandi, appassionato di montagna, riprende in differenti sessioni annuali l’evoluzione e la tecnica di “copertura” di questi ghiacciai, in sei campagne fotografiche i cui esiti sono esposti in mostra.
Sono rappresentati il ghiacciaio del Presena sopra Ponte di Legno (BR), la Zugspitze (la vetta più alta di Germania, vicino a Garmisch-Partenkirchen) e lo Stubaier Gletscher (Austria); il paradiso dei ghiacci sopra Zermatt e il Rhonegletscher (alle sorgenti del Rodano sempre in Svizzera, nel cantone Vallese). Claudio Orlandi ha fotografato questi ghiacciai nella loro evoluzione geomorfologica e antropica.
Le fotografie colpiscono per la loro grande forza e carica estetica. Dall’impostazione teatrale della prima serie di immagini alla carica del sublime della seconda, in cui il bianco abbagliante del panneggio rievoca le sculture neoclassiche. Rivelano solo in un secondo tempo ciò che in realtà rappresentano: grandi teli che ricoprono montagne, solo avvicinandosi infatti e osservando con attenzione, si notano specchi d’acqua e altri dettagli che poco alla volta svelano la vera natura del soggetto nell’ampio paesaggio alpino.
I cambiamenti climatici – divenuti recentemente più rapidi e intensi – hanno suggerito interventi per ridurre la sempre crescente fusione dei ghiacciai.
I ghiacciai, anche nei loro settori antropizzati, costituiscono una risorsa importante sia in ambito paesaggistico-naturalistico che nelle attività legate all’alta quota. Così, nei mesi tra giugno e settembre, ampie superfici di nevi e ghiacci vengono coperte con teli bianchi (geotessili) che le proteggono dalla radiazione solare. I primi esperimenti realizzati in Italia sulle tecniche di riduzione della fusione glaciale sono iniziati nel 2008 sul ghiacciaio Dosdè in alta Valtellina e poi sul ghiacciaio Presena al Passo del Tonale –dove si è arrivati a una copertura di 100.000 mq e alla conservazione di uno spessore di 50 m di ghiaccio. Dopo le prime sperimentazioni, il pluriennale utilizzo dei geotessili ha confermato la loro utilità a livello locale sia nella conservazione di neve e ghiaccio, sia nel rallentare la tendenza alla frammentazione dei ghiacciai.
Claudio Orlandi nasce a Roma, dove vive e lavora. Dal 2010 partecipa a mostre e fiere, pubblicando le sue foto sulle maggiori riviste di settore. Ha emancipato il suo linguaggio fotografico portandolo dalla restituzione più palesemente figurativa della realtà a un’astrazione pittorica essenziale, che tende a tende a creare in chi osserva una commistione di idee, tramite una metamorfosi controllata del dato percettivo già implicita nei soggetti stessi.
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