Le composizioni fra il segnico, il materico e il modulare di Antonella Catini sono caratterizzate dal rigore compositivo dell’immagine e da una tensione espressiva rattenuta che traspare tuttavia nell’accensione cromatica, a volte quasi debordante dai margini in cui la costringe l’intima natura geometrizzante dell’artista. Un vincolo progettuale sottintende alle sperimentazioni, esplicantesi attraverso variazioni del gesto, della tessitura e dell’accostamento timbrico. “Respiro”, l’opera in catalogo, mostra nella parte centrale un’esplosione di colore caldo, che tuttavia non riesce a dilagare sulla tela, a liberarsi dalla griglia che la circonda. Anche se in alcuni lavori si colgono allusioni a scenari urbani, l’evidenza concreta di una colatura o di un colpo di spatola impedisce di abbandonarsi all’illusione mimetica riflettendo piuttosto i percorsi mentali, le connessioni sinaptiche in cui la Catini cerca di mettere ordine, il groviglio delle pulsioni che si affacciano al limite della forma.
Stefano Iatosti