“METAMORFOSI – ITINERARIA PICTA. Fregio – Project room” Mostra personale di arti visive di Luminiţa Ţăranu
all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia
Artista: Luminiţa Ţăranu
Titolo della mostra: METAMORFOSI – ITINERARIA PICTA. Fregio – Project room
Data di inaugurazione: 30 novembre 2021, ore 17:00
Apertura al pubblico: fino al 14 dicembre 2021
Orario di visita: tutti i giorni, ore 10:30 – 13:00 e 16:30 -17:30 (lunedì chiuso)
Sede: Gallerie dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia
Indirizzo: Palazzo Correr, Campo Santa Fosca, Cannaregio 2215/2211, Venezia
Ingresso gratuito
Per informazioni: tel. +39 0415242309; +39 3489500825; istiorga@tin.it; http://www.icr.ro/venezia/ Promossa dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e dall’Istituto Culturale della Romania
Catalogo in italiano con testi critici di: Simonetta Lux, Prof. Onorario alla Sapienza di Roma, critico di Arte Moderna e Contemporanea e Prof. Grigore Arbore Popescu, storico, critico d’Arte, scrittore e poeta.
Allestimento mostra: Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti
Sponsor della mostra: Gruppo POUCHAIN www.gruppo-pouchain.com Sponsor tecnici opere: Grafco S.r.l., Seritalia Live S.r.l., Fabriano
L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, nella persona del Direttore Prof. Grigore Arbore Popescu presenta la mostra personale di arti visive “METAMORFOSI – ITINERARIA PICTA. Fregio – Project room” dell’artista Luminiţa Ţăranu, visitabile dal 30 novembre al 14 dicembre 2021 nella Galleria IRCRU e nella Nuova Galleria dell’Istituto.
Luminiţa Ţăranu, romena di nascita e italiana di adozione, intende presentare la serie di opere intitolate PICTA, riflessioni sul concetto del tempo come memoria soggettiva, storica e culturale. Interpretando la materia archeologica, con il suo contenuto informale storico, artistico e architettonico, l’artista ha creato composizioni da un’ottica libera e immaginativa, attraverso gli strumenti del suo linguaggio plastico evocativo: icone, simboli e scritture, nell’intento di raggiungere quel dialogo tra l’antico e il contemporaneo, da anni al centro della sua ricerca.
La maggior parte inedite, su carta e su tela, le PICTA, sono state create tra il 2016 e il 2019. La mostra è organizzata nelle due Gallerie dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia sotto due aspetti:
Nella Galleria IRCRU (al civico 2215), alludendo al concetto di “fregio”, le PICTA si susseguono in un unicum compositivo che propone un itinerario dipinto. Divenendo punti di energia, le PICTA creano sinergie visive tra le icone, disegni che interpretano, attraverso la metamorfosi e la mutazione, figure statuarie della Roma Antica, immagini simboliche umanizzate e connesse, dove il corpo umano non è ispirato all’anatomia, ma al corpo umano “opera d’arte”, in un “mondo a colori”, antichi simboli delle culture neolitiche Cucuteni e Gumelnița presenti sul territorio
dell’antica Dacia e l’icona COWMAN of the world, composte come degli impulsi di memoria in uno spazio aperto.
L’artista presenta una serie di docu-video la cui presenza rafforza il legame visivo con le opere esposte, un unicum spirituale e creativo tra il suo vissuto in Romania e in Italia, ritrovando in essi segni presenti che rispecchiano il suo linguaggio artistico. Sono films che ha realizzato nel viaggio fatto in Romania nell’autunno del 2012, preparatorio al lavoro sulla Colonna di Traiano, materializzato nelle precedenti due mostre realizzate a Roma, ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali (2013-2014 e 2017-2018). Un full immersion d’autore nella realtà archeologica Daco- Romana e nel paesaggio che accompagna questo incredibile viaggio fatto con la famiglia in Romania, da est a ovest, parallelo al corso del Danubio, viaggio seminato da evocazioni di opere che fanno parte del patrimonio mondiale. L’artista tiene molto a presentare questi filmati, in prima visione, all’IRCRU Venezia, sia per il valore documentario, ma soprattutto per l’importanza simbolica e affettiva che hanno avuto per lei nella creazione di tante opere. Tra i titoli, “La Romania orizzontale” con: Il mio Danubio, L’Abbraccio, La Romania antropica, Poetica_I Libri aperti, Arbore; Poetica_ll Tavolo del Silenzio, Poetica_La Colonna Infinita, Poetica_La Porta del Bacio, Spostamento di mandria I e II. Tra i filmati riguardanti i siti archelologici: Sarmizegetusa Reggia, Sarmizegetusa Ulpia Traiana, Adamclisi – Tropaeum Traiani_monumento, museo e città Romana, Il Ponte sul Danubio di Apollodoro di Damasco, Histria sito e museo, Densuș.
Nella Nuova Galleria (al civico 2211), Luminiţa Ţăranu ricrea l’atmosfera intima del laboratorio come spazio dedicato all’ideazione, un “project room” dove la proiezione spirituale si fonde alla sperimentazione materica. Tele, carte e telai serigrafici coinvolgono il visitatore nel mondo delle PICTA, familiarizzando con la particolare tecnica pittorica che l’artista utilizza da tempo, sviluppata partendo dalla serigrafia, con la finalità di creare opere uniche e non di produrre multipli. Pittura a strati, caratterizzata dalla vitale intensità cromatica dei colori serigrafici acrilici/vinilici e del loro spessore materico che suggerisce l’impronta che trasmette allo stesso momento la forza dinamica del gesto e il sentimento visivo di una “memoria incisurae”, immagine che aspira a rimanere sospesa nel tempo.
Scrive nel catalogo della mostra il Prof. Grigore Arbore Popescu, storico e critico d’Arte, scrittore e poeta: “La fantasia conduce, nel caso di Luminița Țăranu, verso un universo improvvisato, risultato da molteplici spunti, innestati su una “unità centrale”. Un universo in cui tutto è cambiamento, “metamorfosi”.”… “L’arte celebrativa si trasforma in suggerimento simbolico, spunto per un volo dell’immaginazione, un ponte sopra il tempo storico, al quale allude la schematizzazione del ponte costruito da Apollodoro di Damasco sul Danubio. Il metodo artistico di Luminița Țăranu si addice al suo talento e alla sua cultura artistica plurivalente. La sua opera spicca nel paesaggio attuale dell’arte sia per l’originalità del metodo che per la forte personalità dell’artista.”Le inquietudini dell’orizzonte immaginativo di Luminița Țăranu”.
Scrive nel catalogo della mostra Simonetta Lux, Prof. Onorario alla Sapienza di Roma, critico di Arte moderna e Contemporanea: “Nel suo nomade percorso dalla Romania all’Italia, avvertiamo un andirivieni sensibile e ossessionato tra le sue due patrie, un itinerario necessariamente inconcluso poiché è tesoro della sua anima la sapiente, infinita, indagine culturale e storica su Romania e su Italia, che ha animato i suoi giorni giovanili – la scuola, il padre ricercatore, l’Accademia di belle arti di Bucarest, la specializzazione nelle tecniche incisorie, i primi riconoscimenti dall’Unione degli Artisti Plastici, il viaggio premio in Italia – e, al suo arrivo in Italia, la sua seconda vita (famiglia, compagno italiano, figlio).”Arte di Luminița Țăranu: il discorso senza inizio e senza fine”.
Luminiţa Țăranu è nata a Lugoj, Romania, nel 1960. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bucarest, allieva del grande artista e maestro Octav Grigorescu. Titolo equipollente al diploma rilasciato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1993. Nel 1987, ha ottenuto la Borsa Nazionale dell’Unione degli Artisti Plastici della Romania per disegno e incisione. Dal 1987 si è stabilita in Italia, dove vive e lavora.
Il filo conduttore del suo percorso artistico è la “metamorfosi”, sul quale lavora dal 1985, che diventa anche metodo di lavoro e di ricerca, della trasformazione ideativa e strutturale in forma grafica, pittorica, di installazioni megaoggettuali, digitali e performance.
Realizza numerose mostre personali e partecipa ad altrettante collettive in spazi pubblici e privati, musei e gallerie, in Italia e all’estero. Ha realizzato l’installazione monumentale Columna mutãtio – LA SPIRALE, esposta nella personale con lo stesso nome ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, Roma, da 28 novembre 2017 a 18 novembre 2018 e le installazioni Columna mutātio – Itineraria picta, esposte nello stesso museo, dicembre 2014/marzo 2013, interpretando la Colonna di Traiano. Nel luglio 2013, il suo progetto “COWMAN of the world”, centrato sull’attuale problema ambientale, sul recupero dei valori autentici e sul concetto della multiculturalità è stato selezionato per la manifestazione inaugurale del nuovo museo delle scienze MUSE di Trento. Le opere materiche su lo stesso argomento sono state esposte nelle personali “Metamorfosi – IL MONDO A COLORI” all’Accademia di Romania in Roma e IRCRU Venezia, 2006. Nelle personali “Metamorfosi – EVOCAZIONI” all’Accademia di Romania in Roma e Palazzo Borghese a Monte Porzio Catone (RM), 2004, analizza le evocazioni mentali e materiche. “L’Installazione pittorica sul corpo umano” che incentra il rapporto tra il corpo umano dal punto di vista anatomico e il corpo umano opera d’arte è stata esposta nella personale “metamorfosi – percorsi” al Museo MAGI’900, Pieve di Cento (Bologna), e al Museo Civico Tuscolano Scuderie Aldobrandini, Frascati (RM), 2002. Le installazioni megaoggettuali “SUPERSLIDES e “MEGABOX” sul tempo soggettivo e l’arte come comunicazione, nelle personali alla Galleria Yanika, Roma, 1991 e Scuderie Aldobrandini, 2001. Con l’inserimento di restauro ha attribuito alle sue opere la dimensione astratta del tempo attraverso un atto controllato di distruzione parziale e recupero delle lacune-mancanza, partecipando alla collettiva internazionale ARTAE, a cura di Achille Bonito Oliva, a Ferrara – Zona Congressi, Milano – Chiesa Sconsacrata San Carpoforo e Roma – Circolo degli Artisti. Il rapporto uomo-natura è presente nelle “Tavole anatomiche”, come li ha nominate Giorgio Di Genova, nelle personali alle Terme di Traiano, Palazzo Valentini – sede della Provincia di Roma, 1990; Trittico al Centro di Arte Sperimentale L. Di Sarro, Roma, Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (RM) e Galleria Atelier, Carrara, 1988.
Oltre premi ottenuti in Italia, nel 2018 le è stato conferito il “Premio di Eccellenza” del Governo Romeno “100 per il Centenario” (10 personalità romene in Italia), per l’attività artistica svolta in Italia e nel mondo, consegnato da MPRP e dall’Ambasciata di Romania in Italia, all’Accademia di Romania in Roma.