PAPER CITY Disegno Digitale
Il disegno digitale mi fa pensare di Davide Frisoni
Conosco da molti anni le possibilità di un programma come Photoshop, ci lavoro dal 1992, da quando comprai il mio primo Mac e qualche tempo fa mi è capitato di poter provare a disegnare con un iPad. Ho intuito immediatamente che poteva essere un mondo e un modo espressivo totalmente nuovo, ma che aveva le stesse caratteristiche del disegno tradizionale. Cioè era necessaria la manualità, la gestualità, la capacità segnica che richiede il disegno tradizionale per non scadere nel banale. Disegnare “in presa diretta” sul monitor, ristabilendo quella relazione tipica del lavoro su carta tradizionale, offre veramente una ampissima possibilità espressiva (se ben abbinata alla conoscenza della tecnologia che si ha tra le mani). Così con un po’ di coraggio ho iniziato a lavorare seriamente sulle possibilità espressive del disegno digitale. Ho preso uno strumento più adeguato alle mie caratteristiche, alla possibilità di gestualità, al controllo della pressione sulla matita… la Cintiq con una superficie di lavoro di 27 pollici. “Questo strumento offre la possibilità di indagare uno spazio dove il tempo e l’azione sono alterabili, non fissati. Dove lo spazio è liquido, ridimensionabile, modificabile, ogni segno è memorizzato anche se cancellato…”(Federico Lombardo), questa cosa in effetti mi incuriosisce. Il fatto è che, così come il disegno tradizionale, anche quello digitale ha a che fare con un flusso di segni, di relazioni di forza, di gesti. Di istinto e di pensiero. Sembra che nessun segno sia connesso all’altro. Il gesto è istintivo ma profondamente e lungamente pensato. Tutto questo nel mondo digitale viene semplicemente chiamato Workflow, flusso di lavoro. In effetti si tratta proprio di flusso, di corrente, di tensione, di desiderio, di espressività. Per la Biennale del Disegno offro la possibilità di vedere stampate queste opere prime che ritengo essere di un livello importante tanto quanto le carte che realizzo da anni a tecnica mista. Il soggetto come quasi sempre nella mia produzione, è Rimini. Tutte le opere sono in bianco e nero perché il risultato sia più simile possibile all’idea di disegno comunemente inteso. Sono immagini digitali e per poter essere esposte hanno bisogno di essere stampate e così sarà. Saranno stampate ed esposte su grande dimensione (la più grande è 3 mt. di base) Altre più piccole saranno fruibili in cartella.
PAPER CITY è un evento a cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi realizzato nell’ambito della Biennale del Disegno Rimini 7-21 maggio 2016 Via Balilla 25