I cavalli di Fevzi Karakoc non si prestano a considerazioni ulteriori. Esprimono già tutto con la loro dinamica presenza che a me fa ricordare le scene finali de: “La Mia Africa” in cui Denys / Robert Redford, sorvola, con il piccolo aereo, mandrie sterminate di quadrupedi che attraversano paesaggi maestosi. Karacoc rende a pieno questo senso di libertà in spazi sterminati in cui la mente ritrova natura e valori di un tempo lontano.