Ecco cosa lascia il furore di una natura non rispettata che si ribella, ecco come le emozioni che provo emergono forti e mi costringono a osservare, a comprendere, a riflettere. Il mio grido sono i colori con cui omaggio la sua magnificenza quanto l’urgenza di difenderla.
Io non posseggo la mia arte, mi libero di essa appena il quadro è compiuto e con amorevole gesto la consegno a te che lo arricchisci della tua esperienza, del tuo sentire, del tuo essere.
Mi piace molto parlare di vibrazione quando mi metto all’opera, è una sensazione che molti colleghi comprendono perché l’hanno sperimentata.
Per me è una sinfonia, solo che al posto delle note vibrano i colori e le tonalità e il quadro produce percezioni multisensoriali toccando corde profonde e stimoli istintivi che mi appartengono.
Prendi per esempio le emozioni della donna, altro soggetto che amo interpretare e che propongo delicate come un petalo, intriganti e misteriose come le sfumature che si intrecciano, spirituali e invitanti, romantiche e forti.
I colori che scelgo per rappresentare l’essenza femminile non sono altro che la temperatura psichica del mio essere, la sensazione profonda della mia anima. Senza presunzione, credo possa essere condivisa da tutte le donne perché osservando un quadro, così mi dicono, riconoscono il loro linguaggio, una traccia, un’emozione, che sicuramente appartiene a un’intimità che non ho il privilegio di conoscere.
Questo è il cammino pittorico che ho fatto in tutti questi anni, semmai una manciata di parole possano essere sufficienti per spiegarlo.