Leandro Lottici. La Hexagon art solutions ha presentato due artisti italiani alla 17ma 2014 West Lake Art Fair in Cina dal 6 al 10 novembre 2014 presso il Peace International Convention and Exhibition Centre di Hangzhou. Si tratta di una vetrina internazionale in cui gli artisti hanno la possibilità di farsi conoscere ed apprezzare da collezionisti, galleristi, curatori, addetti del settore provenienti da più angoli del mondo. Sulla base delle richieste del mercato collezionistico locale, Hexagon ha proposto due artisti completamente diversi tra loro: Claudio Zagotto, autore di lirici paesaggi, e Leandro Lottici, che ha scelto per l’occasione di lasciare a casa le sculture e di portare le opere pittoriche. La pittura polimaterica di Lottici si inserisce nella corrente di indagine già avviata dal Futurismo e poi proseguita da Burri. In questo filone, dedicato al superamento della pittura e della scultura in senso tradizionale, si sono sviluppati lo studio sullo spazio, sulla materia, le visioni non figurative e una diversa concezione dell’immagine, in un crogiolo aperto alla dimensione internazionale e agli scambi con movimenti come il Nouveau Réalisme, il New Dada, la Pop Art e la cosiddetta “Nuova Figurazione”. Le riflessioni di Lottici si legano a una storia dove lo sviluppo urbano ha condizionato un’arte fatta di ferro, legno, vetro, cemento e plastica, dove questi nuovi elementi sono divenuti strumenti fondamentali per creare una nuova idea del rapporto tra l’immagine, lo sguardo, l’oggetto e lo spazio. Gli sviluppi e le metamorfosi urbane sono raffigurate con un linguaggio figurativo composto dalla stessa materia che dà vita alla città: Lottici dipinge effettivamente con il cemento e il catrame, stende i suoi fondi con la vernice delle auto cotta in carrozzeria, traccia le sue divisioni con nastri combusti con le pistole a caldo e poi stesi con la spatola, utilizza inserti metallici che si aprono verso la scultura. Nei suoi quadri, concepiti attraverso un impianto cromatico ridotto al minimo, modulato prevalentemente sui toni del nero e del grigio, le auto e le gru, l’asfalto e gli edifici diventano frammenti di un alfabeto ridotto ma efficace, dove l’insieme riesce a restituire l’atmosfera di molte periferie italiane contemporanee. L’evento è stato curato da Paola Di Giammaria con testo critico di Lorenzo Canova. Le opere esposte in fiera sono poi divenute la personale di Leandro Lottici alla Galleria Art 6 di Hangzhou, personale che sarà visitabile fino a tutto gennaio 2015